venerdì 12 marzo 2010

Gli scrittori e le loro emozioni


Immagine elaborata da Nemanja Rajic


«Dio, peccato che non c'eravate anche voi (lettori).»
da "Il giovane Holden", cap. XXV, pag. 246


Molto spesso, quando leggiamo un libro, non ci rendiamo conto di quanta fatica abbia fatto lo scrittore affinché noi cogliessimo un messaggio oppure un emozione provata da lui in quel punto della storia; forse perché non ci interessa, forse perché non lo condividiamo. È dato di fatto, però, che lui tenta. Spera di trovare qualcuno che lo capisca o che provi la sua stessa emozione.
Tra questi scrittori c'è anche J.D. Salinger, autore de"Il giovane Holden". Egli, nella veste del protagonista nella sua opera, cerca continuamente di farci capire quello che prova: felicità, tristezza... Ma non ci sono solo queste. Molte sono emozioni più profonde fino ad arrivare in un punto in cui non riesce proprio a spiegare quello che prova. Per quanto lui cerchi di farlo, non ci riesce. Dice semplicemente, come se fosse lui Holden, la frase citata sopra: «Dio, peccato che non c'eravate anche voi.»... e conclude... Un messaggio, un'emozione che non possiamo e non potremo mai comprendere del tutto. Possiamo solo intuire quello che voleva trasmetterci: un immenso amore da fratello verso la sorella. Un amore che nessuno di noi potrebbe quantificare.
Ma Salinger non è l'unico a fare questo. Anche J. K. Rowling, famosa per i suoi romanzi di Harry Potter, si impegna molto ad inserire le proprie emozioni attraverso i personaggi. Lei cura molto questo aspetto del romanzo, infatti si sofferma sempre nelle situazioni di emozioni forti. Ad esempio, quando Harry perde il padrino, lei riesce ad esprimere in parole tutta la furia, la voglia di vendicarrsi e la tristezza che egli prova, ma anche lei si ritrova in una situazione difficile, non quanto quella di Salinger, però simile. Avrà sicuramente fatto fatica a descrivere tutto questo.
Alla fine tutti gli scrittori, chi più, chi meno, fanno esprimere delle sensazioni alle proprie opere. Non a caso sono un genere di artisti e come tutti gli artisti si liberano di emozioni nella scrittura. A volte ce lo spiegano bene, altre volte ce lo fanno intuire.


Nemanja Rajic

9 commenti:

  1. Interessante il paragone con Herry POtter, davvero.

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  2. Grazie professore... ^^

    Bè, sia Harry (dal 4°-5°volume) che Holden sono adolescenti che vivono una propria vita turbolenta, piena di cambiamenti... Mi è venuto spontaneo scriverlo.

    Nemanja Rajic

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  3. Effettivamente, ogni libro ha i suoi significati intrinsechi che molto spesso non riusciamo a cogliere. Se si tratta di una serie (come nel caso di harry Potter) può essere che l'autrice abbia scritto i vari libri trovandosi in situazioni emotivamente diverse, per cui ogni libro è diverso dall'altro riguardo la presentazioni delle emozioni personali del protagonista, perchè, magari inconsciamente, influenzate dagli stati d'animo degli autori.

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  4. Sono d'accordo con Gian Marco, ogni libro ha un significato,ogni libro vuole mandarci un messaggio, e questo dalle favole per ragazzini ai libri per adulti. Lo abbiamo visto nel caso de " i piccoli maestri", in "il giovane holden" e anche in "jack frusciante è uscito dal gruppo". Molte volte il significato e il messaggio di un romanzo ne determina anche il successo, secondo me il giovane holden ha fatto molto successo anche perché lancia molti messaggi ricchi di significato ai suoi lettori.

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  5. Sono d’accordo con i miei compagni nell’affermare che alcune volte non è facile cogliere il significato di quello che leggiamo. Proprio per questo è bello leggere un romanzo fino in fondo, anche se all’inizio non ci colpisce. Per esempio, nel libro “Il giovane Holden”, la frase che più mi ha fatto riflettere è stata quella finale, la quale racchiude (secondo me) il senso dell’intero racconto. Nel corso dei romanzi i personaggi cambiano, come cambiano le emozioni che prova colui o colei che lo scrive. Anche nei nostri racconti, a volte, inseriamo delle sensazioni che abbiamo provato realmente, come la rabbia o la preoccupazione, che contribuiscono a rendere personale ciò che scriviamo.

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  6. Ovviamente in ogni libro si possono notare le emozioni che lo/a scrittore/ice ci vuole esprimere. In particolare per quanto riguarda i libri di narrativa, credo che lo scrittore si immedesimi in ogni personaggio del suo racconto e cerchi di immaginare le emozioni e reazioni di ognuno di essi ai fatti che avvengono all'interno della storia. Un lavoro quindi che porta lo scrittore dentro il racconto e quindi a far provare le stesse sue emozioni ai personaggi.
    Bel post Nemanja! Complimenti!

    Lombarda Diego

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  7. Scritto proprio bene questo post, mi è piaciuto veramente molto! Già, deve essere proprio difficile comunicare le proprie emozioni in un libro, o anche solo far cogliere al lettore magari poco attento una sfumatura in un passo della trama... questo lo riscontro, non andando molto lontano a disturbare Harry Potter, anche nei nostri brevi romanzi: delle volte è veramente arduo mettere per iscritto una sensazione particolare che prova il protagonista, l'emozione in uno sguardo, un'espressione ricca di uno e mille sentimenti insieme... Beh, consoliamoci, non siamo gli unici, anzi questa difficoltà ce l'hanno persino gli scrittori professionisti!

    Luca Mattarolo

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  8. Penso che dietro a un grande libro ci sia una grande storia con tantissime emozioni che non possono non provenire dall'esperienza e dallo stato d'animo dell'autore. Anche se non si tratta di autobiografie, è normale che ciò che una persona scrive sia influenzato da ciò che prova e da ciò che sente dentro: è questa la bellezza di un libro, è questa la sua capacità di trasmettere a sua volta delle emozioni. La frase che abbiamo letto alla fine de “Il Giovane Holden” è un modo in cui Salinger vuole quasi farci invidiare la sua posizione, quella di aver assistito a tutte le vicende che sono capitate a questo ragazzo.
    Alessia Zaroccolo

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  9. Hai ragione Nemanja,dobbiamo ringraziare gli scrittori perché ci trasmettono grandi emozioni. A volte riescono a farci toccare i sentimenti del protagonista, addirittura un grande dolore ci può portare a bagnare il libro con acqua salata. Devo ringraziarli davvero. Poi, ovviamente, dobbiamo dire che non tutti hanno delle grandi capacità di scrittura. Comunque complimenti Nex!!

    Marta Iselle

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